diturbi del linguaggio

Disturbi del linguaggio nei bambini

In questo articolo affronteremo un tema delicate, importante e purtroppo ricorrente quale quello dei disturbi del linguaggio nei bambini.
Un bambino, inizia fin dalla prima infanzia a sviluppare delle competenze di linguaggio, distinguendo ad esempio già dal primo mese dei rumori e producendo poi verso i sei mesi, i primi suoni (in particolare tende a ripetere sempre una stessa lettera e a imitare dei semplici suoni riportati dagli adulti a lui cari). Il linguaggio nei bambini comincia quindi a svilupparsi e assumere delle prime forme, con un percorso che prevede due importanti e successive fasi:

  • Tra i 9 ed i 13 mesi, il linguaggio del bambino comincia ad arricchirsi con parole che identificano persone a loro care come la mamma o i nonni, oltre che parole di uso comune (pietanze o giocattoli).
  • Tra i due e i tre anni ci si avvia verso un’ accelerazione dell’apprendimento e maggiori proprietà di linguaggio del bambino.

Sebbene queste fasi siano standard e ricorrenti nella maggior parte dei bambini, potrebbero esistere delle differenze circa i tempi di reazione, lo sviluppo del linguaggio ed eventuali disturbi da correggere mediante esercizi specifici di logopedia.

Linguaggio del bambino, le cose più importanti da sapere

Un ruolo chiave è giocato dai genitori, che possono stimolare queste importanti fasi di apprendimento e sviluppo della comunicazione del bambino, con una maggiore interazione e in particolare:

  • Stimolando la curiosità del bambino, raccontando delle storie e per catturare la sua attenzione coinvolgendolo nel racconto.
  • Contribuendo ad arricchire il vocabolario del bambino, insegnandogli sotto forma di gioco delle nuove parole.
  • Non sforzando il bambino nello sviluppo delle parole e attendere con pazienza i suoi tempi.

In genere, i bambini completano il loro percorso di apprendimento e di acquisizione del linguaggio entro i tre anni, ed eventuali difficoltà o disturbi del piccolo dopo tale periodo, possono essere affrontanti cercando di creare situazioni in cui il bambino è a suo agio e possa parlare o formulare un discorso senza pressioni o comportamenti che evidenzino la presenza di un ritardo. Può essere utile, in questi casi, anche iniziare degli esercizi di logopedia per ridurre ed eliminare i disturbi del linguaggio più frequenti o rivolgersi ad un logopedista per delineare con lui il percorso più adatto e soprattutto non invasivo per superare il ritardo del linguaggio.

Quando iniziano a parlare i bambini?

I primi 3 anni di vita, sono le tappe fondamentali da seguire per l’apprendimento del linguaggio dei bambini e dove stimoli e giochi per coinvolgere l’interazione con il piccolo, sono elementi che possono favorire dei tempi più rapidi in cui iniziare a parlare. Esistono, infatti, delle tappe standard che tendono a ripetersi in ogni bambino e che possiamo racchiudere in 4 importantissimi momenti:

  • 2 mesi, il bambino riproduce i primi suoni di natura vegetativa come sbadigli o pianto.
  • 6 mesi, il bambino ripete suoni molto meccanici con lettere semplici. Inoltre, comincia ad interagire con gli adulti.
  • 18 mesi, il bambino è in grado di pronunciare più parole e a realizzare i primi discorsi.
  • 3 anni, il bambino è in grado di usare anche 2-3 frasi alla volta e interagire maggiormente con l’adulto.

E’ dai 3 anni che i bambini cominciano a parlare correttamente e dove la presenza di frasi incomplete o parole non pronunciate correttamente possono essere segnali di potenziali disturbi del linguaggio. Questi possono essere affrontati mediante un primo confronto con il pediatra (e successivamente con visite specializzate presso un logopedista) pur senza allarmare o creare pressioni al bambino.

Quali dei disturbi del linguaggio nei bambini sono più frequenti?

Esistono dei disturbi del linguaggio più frequenti in un bambino che possono essere risolti con il tempo e con percorsi che mirano a intervenire sul problema alla fonte, ed evitare che tali problemi possano evolversi in disturbi più gravi dell’apprendimento (ad esempio per la lettura o la scrittura). Tra i più ricorrenti vi sono il disturbo della fonazione e le balbuzie. Nel primo caso il bambino è incapace di articolare in modo corretto parole di uso comune e può essere risolto con interventi di logopedia mirati al disturbo della fonazione.

Per le balbuzie, il problema è nell’emissione del linguaggio con prolungamento dei suoni o interruzioni durante la pronuncia. Inoltre, potrebbe manifestarsi tale problema in situazioni di forte tensione emotiva o per motivi ereditari e che impongono un pronto intervento con apposite terapie per favorire il corretto apprendimento del bambino e rimuovere un ritardo del linguaggio. In alcuni casi, possono essere presenti anche dei disturbi dell’espressione del linguaggio con difficoltà del bambino nell’apprendere parole nuove o la tendenza ad usare frasi molto corte o con errori grammaticali. In questi casi, si tratta di un problema più specifico nel ritardo del linguaggio, che impone percorsi mirati.

Logopedia: cos’è, quali problemi può risolvere, esercizi logopedia

La logopedia è una disciplina specifica che si occupa dello studio del linguaggio per eliminare i difetti di forma e correggere i disturbi più frequenti che possono sorgere in un bambino nei primi anni di vita. Il suo obiettivo è di intervenire per risolvere problemi più frequenti nello sviluppo della comunicazione del bambino, come difficoltà nell’esprimere dei concetti, difficoltà a parlare o errore nei suoni. Il tutto, è svolto con sedute in cui si interagisce con il bambino e si interviene con forme di gioco (ed eventualmente anche con la partecipazione dei genitori per creare un ambiente più familiare) per fare pratica e provare i primi esercizi di logopedia.
Quali esercizi possono essere utili per aiutare il bambino a superare i disturbi del linguaggio senza subire troppe pressioni? Eccone alcuni:

  • Memory, in cui il bambino deve individuare le figure simili, questo esercizio che è molto utile per stimolare la memoria e l’attenzione ai particolari.
  • Lettura di storie illustrate in cui coinvolgere il bambino nel formulare gli sviluppi di una storia e nel cominciare a individuare da solo le parole di uso più comune.
  • Pronuncia delle parole, mediante la ripetizione di parole associate alle immagini e che permette al bambino di sviluppare delle prime capacità di dialogo.

Inoltre, è importante che il tutto sia vissuto sempre come un gioco dal bambino e che gli esercizi siano svolti anche a casa in un ambiente familiare e con i propri genitori, in modo da facilitare l’apprendimento sulla comunicazione ed eliminare i disturbi di linguaggio più frequenti.

 

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